Festa dell’uomo Vivo
La Domenica di Pasqua, i festeggiamenti hanno inizio con la processione, per le vie della città, del “Venerabile” , l’ Ostensorio portato da un sacerdote, sotto un grande baldacchino a quattro aste. Il momento “spettacolare” della festa è quando, al rientro dello “Stunnardu” (verso le ore 13.00), una folla di giovani, facendo ressa, sollevano sulle braccia la statua dell’ “Uomo Vivo” e al suono dell’ Inno di Busacca, procede con andatura avanti-indietro, dall’interno della chiesa fin sul sagrato dove finalmente appare ed è visibile fino al “piano del Cònsolo” la bella statua del Cristo Risorto.
Festa delle Milizie
Patrona della città di Scicli nel 1736 la Sacra Congregazione dei Riti decise che la festa di Maria Santissima delle Milizie, un tempo festa mobile, dovesse essere celebrata il Sabato prima della Domenica di Passione. Secondo una diffusa tradizione, riscontrata da diversi autori di opere storiche e religiose, quindici giorni prima della Pasqua del 1091 si sarebbe svolto, sulla marina di Scicli, uno scontro tra Ruggero il Normanno e l’Emiro Belcàne, miracolosamente risolto in favore dei Cristiani per l’intervento della Vergine. L’episodio ovviamente non è confermato nè trova riscontro con quanto si sa di quel periodo.
Cavalcata di San giuseppe
I cavalli così bardati, montati da cavalieri vestiti con i caratteristici costumi della tradizione contadina, muovono da un unico punto di raccolta, in prossimità della piazza principale della città, dirigendosi verso il sagrato della chiesa dedicata al Santo; qui, una commissione esterna esaminata l’originalità e l’effetto scenografico delle bardature e dei “gruppi di cavalieri” e subito dopo, in un tripudio di suoni e al grido di “PATRIA’ – PATRIA’
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